Il fine della psicologia è darci un'idea completamente diversa delle cose che conosciamo meglio.
Paul Valéry

Come nasce un buon incontro?

Prima di tutto nasce quando si decide che sia arrivato il momento di chiedere il sostegno, il parere di un professionista. Ancor prima di scegliere a chi affidarsi, l’incontro è nello spazio in cui si decide che è “il momento” giusto per dedicarsi a se stessi, alla propria coppia, alla propria famiglia per trovare un migliore star bene, per risolvere un problema, per dare senso ad un momento di cambiamento e di fatica. La nostra consulenza parte dal momento in cui si arriva alla consapevolezza del bisogno di uno spazio protetto dove affrontare la propria difficoltà/crisi, che sia di coppia, individuale o familiare. E’ nello spazio che ci si concede per regalarsi un nuovo modo di guardare ai propri problemi che si inizia ad accettare il cambiamento e a creane la possibilità.

Scelta la persona che riteniamo più adatta a noi e avendo controllato sia una professionista abilitata, entriamo in contatto, per telefono o, come accade ormai ultimamente, anche via email.  In quel primo contatto è possibile fare domande, raccontare il motivo del contatto con il professionista, chiedere delucidazioni sul percorso. Ma anche ascoltarci e cercare di sentire come ci sentiamo in quel primo momento di incontro con il/la professionista.

Il ruolo del/la terapeuta è quello di accompagnare, definire, illuminare aspetti tenuti al buio, sostenere e poi andare via, lasciando che si possa riprendere il cammino in maniera nuova. La terapia psicologica  o il counseling psicologico è una esperienza che si pone come obiettivo come cambiare quel qualcosa che creerà una trasformazione più grande, come scoprire dentro di sé le risorse che spesso non si credeva neppure di avere, come sviluppare un nuovo e più funzionale equilibrio.

In stanza di terapia si lavora molto sulla comunicazione, sulla storia, sulle relazioni, sulla famiglia ma anche sul “qui e ora” sul presente che si sta vivendo, sempre partendo dal bisogno espresso. Lo/a psicoterapeuta può richiedere di fare qualcosa, di mettere in scena determinati aspetti, di occupare lo spazio in modi diversi sempre nel rispetto della persona che ha di fronte e della relazione terapeutica in atto, tutto viene proposto e scelto insieme.

Le regole del setting di terapia vengono poi spiegate in sede del primo incontro ma ribadite con il tempo dove è necessario. Ci sarà un momento di presentazione dove il/la padrona di casa presenterà il suo modo di lavorare, spiegherà il funzionamento della consulenza o terapia, darà indicazioni anche tecnico-burocratiche alla persona perchè sia possibile gestire in trasparenza  e rispetto delle leggi quanto accade nella stanza di terapia. Si tratta di definire una sorta di contratto che aiuti professionista e cliente a conoscersi e a trovare il modo migliore di lavorare insieme.

Parole chiave: spazio, incontro, terapeuta, motivazione, scelta, regole, comunicazione.

La fiducia in consulenza è fondamentale. Creare uno spazio protetto da riempire insieme è la base per ogni buon cammino, che sia di pochi incontri o più lungo di qualche mese. Lo spazio dell’incontro con la terapeuta viene costruito insieme, condividendo obiettivi, definendo progetti, dandosi limiti e tempi. Sebbene sia lo psicologo a tenere le redini del tempo terapeutico, l’incontro è un lavoro attivo di ricostruzione e ricerca di significati per poter realizzare nuovi e più soddisfacenti risultati per la propria vita. Nel primo incontro con la professionista, vengono spiegati tutti i passaggi per rendere al meglio chiaro e preciso il “contratto” che si viene stipulato. Un contratto fatto di regole, come la firma del Consenso Informato, orari, modalità ma anche di fiducia, ascolto, capacità di accogliere la storia di chi si rivolge allo psicologo.

drssacikadapsicologa