La nostra meta non è mai un luogo,ma un nuovo modo di vedere le cose.
Henry Miller
Scegliere di essere una psicoterapeuta è scegliere come esserlo. Ogni professionista in questo campo si trova a dover decidere come praticare la propria professione, come immaginare la propria attività, quali premesse scegliere di utilizzare alla ricerca del miglior modo possibile di lavorare. Io ho scelto di iniziare il mio percorso studiando il metodo della Psicoterapia Sistemico Relazionale, credendo che il nostro modo di stare al mondo è definito e spesso ci viene indicato dalle relazione che abbiamo vissuto, da quel guazzabuglio intricato che spesso è la nostra vita.
Approfondendo il mio lavoro e grazie alle persone che ho incontrato, dentro e fuori dal mio studio, ho potuto definire costantemente cosa voglio offrire con la mia pratica di psicoterapeuta a chi incontro e al mio lavoro. Il noto aforista polacco S.J.Lec ha scritto una volta che “Ad alcuni per essere felici manca davvero soltanto la felicità.” Io credo che ci siano momenti difficili della vita in cui bisogna dedicarsi a trovare quella felicità. Sicuramente la nostra esistenza è nel suo quotidiano, meno romanzata di un aforisma e le difficoltà, i disagi, i traumi e i lutti che viviamo sono spesso terribilmente dolorosi. Eppure ognuno nella sua diversità ha le carte in regola per provare a vivere meglio. Più semplicemente ognuno merita anche solo la possibilità di provarci.
Ritengo che questo oggi dovrebbe essere la psicologia. Uno strumento utile a migliorare la qualità delle nostre vite. Non solo un percorso attuo a districare quel passato doloroso che ci ha portato a vivere le nostre difficoltà quotidiane, bensì una maniera costruttiva di scoprire di cosa siamo capaci e come ottenere il più alto livello di benessere dalla nostra vita. Non le storie terapeutiche non sono necessariamente lunghe e non si lavora bene solo quando ci si impantana nei propri traumi. Spesso invece un incontro terapeutico può essere breve ed efficace e si possono superare problemi decennali nel corso di pochi intensi mesi. Il fascino secolare di questa disciplina deve oggi vestirsi di modernità offrendo quello una modalità nuova di pensiero che non si fermi ad essere un pensiero di malattia ma sia capace di essere anche un pensiero sulla salute. Sul benessere.
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